sabato 20 luglio 2019

"Cattiva" di Myriam Gurba-RECENSIONE

Titolo: Cattiva
Autrice: Myriam Gurba 
Pagine: 261
Prezzo: 18€ ( compra QUI
Il voto che gli ho dato: ⭑⭑⭑⭑,5
Trama: Poliziesco, memoir, e storia di fantasmi, "Cattiva" è il racconto autobiografico di una studentessa universitaria nell'America degli anni Novanta vittima di un maniaco sessuale seriale. L'uomo ha già aggredito molte altre donne, stuprando e uccidendo una di loro, la messicana Sophia Torres. Ossessionata dallo spettro di Sophia, Myriam Gurba ripercorre in queste pagine sconvolgenti la sua storia: l'infanzia allegra e scanzonata scissa tra cultura messicana e americana, il rapporto magico con la nonna-totem Abuelita, quello trasgressivo con le compagne di college a Berkeley, l'approccio ai grandi della letteratura e della filosofia (Conrad, Woolf e Marx), la suggestione della Giovanna d'Arco di Dreyer femminista e santa, l'avvicinamento che è quasi identificazione ad Ana Mendieta e Hannah Wilke, grandi protagoniste dell'arte contemporanea. Con uno stile originalissimo, a tratti scarno a tratti sontuoso, usando una lingua poetica e pungente, l'autrice ci parla di un mondo fatto di sfumature sottili, di parole inventate, un mondo in cui il corpo è una scoperta e la scoperta è nel piacere. Anche quello che gli altri decidono di prendersi senza permesso. Fino a quando, un estraneo le tende una trappola, la tocca, abusa di lei e tutto diventa nuovo. Tutto rinasce, assume un colore diverso, il colore dello stupro e il mondo cambia: "È una falena o uno stupratore? c'è uno stupratore nascosto in quel mazzo di girasoli appena recisi?".

Recensione:
Salve lettori, dopo aver visto questo libro letteralmente ovunque su Instagram e sui vari blog mi sono decisa a leggerlo; sto parlando di "Cattiva" di Myriam Gurba,un libro che tratta argomenti quali: il femminismo, l'omosessualità, lo stupro e il razzismo. 

Questo libro è l'autobiografia dell'autrice, quindi seguiamo la sua vita sin dall'infanzia. Myriam è nata da una famiglia mista, la madre messicana e il padre polacco, nell'America degli anni Novanta. Durante la sua infanzia ha dovuto subire battutine razziste, discriminazioni e le molestie a scuola. Parlando di quest'ultime, l'autrice mostra per tutto il corso del libro come le molestie possano avvenire in qualsiasi luogo e da qualsiasi uomo, infatti le prime molestie per lei avvengono ripetutamente sotto i banchi di scuola e le violenze non vengono fermate da un adulto,perchè il solito professore di storia,nonostante fosse consapevole di cosa stesse succedendo, non ha mai detto nulla, è rimasto indifferente ed impassibile davanti alla violenza a cui la piccola Myriam era costantemente sottoposta. Vediamo i primi episodi razzisti quando il medico, che sta visitando la sorella di Myriam gravemente sottopeso, le dice che non può essere anoressica in quanto messicana. 
Per lei quindi diventa difficile essere una bambina messicana e americana in una società maschilista, razzista e bigotta. 
Durante la lettura di questo libro il lettore si immedesima in lei, anche quando incomincia a scoprire ogni angolo del suo corpo e tutti i suoi pensieri a riguardo. 
Prendiamo consapevolezza assieme a lei quando si rende conto che prova attrazione verso le donne, ma la storia come ben potete capire non è una storia d'amore sulla donna che le ha rubato il cuore, ma sottolinea essere una parte importante della sua vita. 
Ci descriva la sua esperienza da studentessa universitaria e come per i suoi professori fosse solamente una C. E' in questo periodo che Myriam viene violentata da uno stupratore seriale, lo stesso che aveva già stuprato molte donne, di cui una :Sophia Torres; questa ragazza, sempre messicana, è stata stuprata,massacrata e sfregiata, proprio per questo Myriam si sente in colpa, perchè lei è sopravvissuta. Dopo aver denunciato lo stupro, lei sembra quasi indifferente a ciò che ha subito, lo si vede dalla tranquillità con la quale lo racconta alle sue coinquiline. Ma l'autrice attraversa molte fasi del dolore, passa al non voler vedere nessuno alla voglia di sparire. 
Pian piano vediamo Myriam riscattarsi da ciò che ha subito e decide di vivere anche per Sophia, quella donna la cui vita è stata spenta ingiustamente. 

<<“Va subito a cambiarti!”, mi urlò papà. “Quei jeans sono strappati? Lo sai cosa ti fanno sembrare?”
Stava insinuando che uno strappo nel Denim forse un invito: questa ragazza dei buchi… Esploriamoli.
Difesi la mia scelta infatti l’abbigliamento urlando uno slogan che avevo sentito gridare da una femminista isterica durante un talk show: “QUELLO CHE INDOSSA UNA DONNA NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON IL FATTO CHE VENGA O MENO STUPRATA !”.
La mia gola fece strane cose quando pronunciai quell’ultima parola.
Dentro di me, dubitai della mia difesa. Se non avessi indossato una gonna, non sarebbe stato così facile per quel sorriso infilarsi dove non avrebbe dovuto.>>

Da queste ultime pagine l'autrice vuole far trapelare una triste verità del mondo d'oggi, lo stupro è reale e continua, purtroppo a persistere, e molto spesso viene giustificato da come fosse vestita la donna, chiediamoci: perchè a nessuna vittima di reato lo si chiede? Perchè si chiede ciò solo alle DONNE che subiscono violenza?
Ho ammirato Myriam per la sua tenacia, per il suo coraggio, per la sua ironia e per il suo essere sincera. 
"Cattiva" è un libro che dovrebbero leggere tutti, è crudo e tagliente, racconta tutti gli avvenimenti senza filtri. Dobbiamo apprezzare la sincerità di queste pagine, al giorno d'oggi è difficile trovarne un libro senza barriere. 
Ognuno deve imparare ad essere fiero delle sue cicatrici, delle proprie origini e del proprio orientamento sessuale, così l'autrice dice, secondo me è un insegnamento davvero importante ed è necessario che venga diffuso, perchè non è scontato. 
Non posso fare altro che consigliarvelo, è un libro che fa pensare molto, anche dopo che si è finita la lettura. 
A presto,
Ilaria. 


2 commenti: