Salve lettori, spero abbiate passato bene queste festività un po' più diverse dal solito, io, personalmente, le sto usando per ricaricarmi e riprendere un po' di quella tranquillità che mi sembrava aver perso.
Oggi ritorno con un piccolo excursus sull'evoluzione del genere fantasy e sci-fi per il blog tour, dedicato a "Gideon la Nona" di Tamsyn Muir e organizzato da me ed altre quattro persone stupende di cui vi consiglio di recuperare gli articoli! (su Instgram le trovate come: @rosbookshelf, @lalettricesegreta, @luxbookshelf e @noizez_reads)
Trovo che "Gideon la Nona" sia un libro difficilmente etichettatile, è quasi impossibile racchiuderlo in una sola categoria, sarebbe troppo limitante per un romanzo come questo. Posso, però, affermare che, parlando in modo ampio, si possono riconoscere due generi che sono alla base di questo: il fantasy e il genere della fantascienza.
Il fantasy lo si può vedere nel complesso sistema magico della necromazia, una forma di magia che consiste nell'evocare gli spiriti dei defunti, nel libro sarà elemento portante di tutta la storia. Mentre, il genere sci-fi lo si può rintracciare già dal world-building stesso, infatti il mondo in cui il lettore è immerso è costituito da nove pianeti diversi, ognuno rappresenta una Casa, creando così un vasto impero galattico, in cui vi sono astronavi e tanta tecnologia.
Questi elementi mi hanno portato a voler approfondire l'evoluzione di due generi che, nel caso di "Gideon la Nona", si sono fusi in un solo libro, convivendo con varie contaminazioni di altri generi letterari.
Il genere della fantascienza assume una notevole importanza dalla prima metà del Novecento in avanti, soprattutto con la pubblicazione della rivista "Amazing stories" nel 1926 (anche se si possono individuare degli autori che possono essere considerati i precursori di questo genere a partire da Voltaire con il suo "Micromega" fino ad arrivare a scrittori come Jules Verne e Herbert George Wells, parlando di viaggio extraterrestre, viaggi nel tempo e la presenza di realtà aliene). Esso si collega in modo diretto con lo svilupparsi di nuove scoperte e teorie scientifiche che portano gli autori più visionari a prendere spunto da queste e ad aumentare su carta questo iniziale progresso tecnologico.
E' sicuramente un genere ricco di sottogeneri e di grandi autori classici tra cui bisogna ricordare Isaac Asimov, P. K. Dick, che è tra gli scrittori più famosi del sottogenere cyberpunk A.C. Clarke, Ray Bradbury, noto per la sua fantascienza distopica di "Fahrenheit 451", e William Gibson, autore di "Neuromante", considerato manifesto del cyberpunk. Il genere fantasy, anch'esso ricco di sottogeneri differenti che si sono andati a sviluppare durante tutta la sua evoluzione, nasce all'incirca nell'Ottocento. Fin da subito si sono potute individuare le varie incursioni del fantasy: narrazione fiabesca, mitologia classica, tradizioni teologiche, epica cavalleresca.
Gli autori che posero le basi per lo sviluppo del genere fantasy furono George Macdonald con "Le fate dell'ombra", in cui si possono notare incursioni della fiaba classica, Lewis Carrol con "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie" e William Morris, uno degli scrittori che pose le basi per il fantasy epico. Da questi autori si arriva a "Sword and Sorcery" di Fritz Leiber oppure a "Lo Hobbit" e la serie "Il signore degli anelli" di Tolkien, raggiungendo un pubblico ancora più ampio e aprendo a molte pubblicazioni di genere epic o high fantasy come la serie di Shannara di Terry Brooks o Le cronache del ghiaccio e del fuoco.
In "Gideon la Nona" possiamo riscontrare una contaminazione e una fusione attenta e ben riuscita di questi due vasti generi letterari che ne accentua ancora di più la sua particolarità nel panorama letterario attuale. Insomma per scoprire davvero di cosa stia parlando dovete leggerlo, solo così potrete approcciarvi alla sua unicità!
Spero che questo piccolo excursus sul genere fantasy e sci-fi vi abbia interessato e spinto a leggerne di più. Vi invito poi a leggere anche gli articoli delle altre mie fantastiche colleghe!
A presto,
Ilaria
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