mercoledì 10 giugno 2020

"Luna d'Inverno" di Ilaria Varese-RECENSIONE


Titolo: Luna d'Inverno
Autrice: Ilaria Varese 
Prezzo: 17,90€ 
Pagine: 323 
Trama: Lunghi capelli bianchi, occhi azzurri e pelle color della luna. Gwenfyr Flannigain è una ragazza di Bristol, nata e cresciuta in una delle tante fattorie del Tennessee, dove vive insieme al fratello maggiore Chase e al padre Roderick. Una famiglia come tante, se non fosse per il fatto che sono licantropi di sangue puro da diverse generazioni. Eccetto lei, Gwen, che nonostante discenda come il fratello da un’antica stirpe di lupi, non ha mai subito la sua prima trasformazione. Ha 22 anni, ormai, e sa che non succederà più. Gwen è “difettosa”: condannata a vivere a metà tra il mondo degli umani e quello del branco, ma senza far realmente parte né di uno né dell’altro. Ma un evento sta per sconvolgere la sua vita: a meno di un mese dal suo compleanno – data che coincide con il solstizio d’inverno, il Winter Fe’, un periodo molto particolare per le creature mannare – suo padre, il capobranco, viene a conoscenza della morte dell’Alfa della contea confinante per mano di un licantropo sanguinario, Nicholas Hasson. L’accaduto mette in allerta tutti. Il branco è in pericolo. Gwen è in pericolo. E, presto, nulla sarà più come prima.

Recensione: 

Salve lettori, oggi vi porto la recensione di un libro che ho letto e concluso qualche giorno fa, ovvero "Luna d'Inverno" di Ilaria Varese, un urban fantasy, che mi è stato inviato gentilmente dalla Corte Editore. 

La protagonista di questo romanzo, Gwenfyr, è nata in una famiglia di lupi mannari. Nonostante sia la figlia prediletta per il padre, nonché l'Alpha di quel determinato territorio, lei non appartiene totalmente al branco poiché non ha mai conseguito la trasformazione, rimanendo un individuo con straordinarie capacità, che, quindi, non la fanno definire propriamente umana, ma neanche lupo, dato che fisicamente non lo è. Questo sentimento di non appartenenza  permane per tutto il libro, infatti Gwen non riesce a vivere a pieno le esperienze umane, soprattutto per il fatto che la sua realtà, da sempre, sia un'altra, ovvero quella di vivere con un branco, anche se effettivamente lei non può farne parte; trovo che l'autrice sia riuscita a far arrivare molto bene questo sentimento al lettore, che empatizza con lei e ci si rivede, insomma, alla fine, non è quello che vorremmo tutti l'essere accettati per quello che siamo?
Nonostante questa problematica della sua vita, è sempre stata amata e non è stata mai emarginata dalla sua famiglia per ciò. Ha un rapporto davvero molto stretto e profondo sia con il padre che con il fratello, pieno di complicità, protezione reciproca e amore. 
Questa sua serenità verrà corrotta da un pericolo velato, che minaccia non solo lei, ma anche la sua intera famiglia, pagina dopo pagina fino a culminare nel finale, in cui verrà svelato. 

Il tema centrale è sicuramente il mondo dei licantropi, di cui negli anni si è letto molto, ma non per questo il romanzo cade nello stereotipo o in descrizioni banali, anzi, l'autrice descrive minuziosamente queste creature, il loro istinto animale, il gruppo unito che formano e la legge del branco; così tutte le informazioni sui lupi, che il lettore credeva di sapere fin troppo bene, vengono riprese in una chiave nuova, più approfondita rispetto al loro mondo. Principalmente una realtà dominata da licantropi e dalle loro leggi ed ambientata all'interno dei fitti, alti e immensi boschi.  

Ho apprezzato la descrizione dell'amore del rapporto familiare, un elemento che nelle mie letture trovo di minor presenza o, comunque, meno sviluppato. Si percepisce il sentimento che unisce il branco, in cui ogni membro cerca di trovare punti d'incontro per affrontare le avversità esterne, ma anche il rapporto di grande intimità tra il branco e Gwen, soprattutto tra lei e i suoi familiari. Proprio in relazione a Gwen devo dire che non sono riuscita ad entrare in sintonia con lei, non per lo stile di scrittura (di cui parlerò dopo), ma proprio per il personaggio in sé, che il più delle volte assume atteggiamenti infantili rispetto alla sua età, anche se devo dire che verso il finale ho intravisto una crescita, che spero proseguirà nei prossimi libri della serie (tra l'altro volevo informarvi che da qualche settimana è uscito il secondo libro della serie). 

Lo stile di scrittura dell'autrice è scorrevole e coinvolgente, capace di far immergere il lettore all'interno di una realtà totalmente nuova a lui. Dal punto di vista strutturale, ho trovato la prima parte forse eccessivamente lenta, mentre dalla metà al finale è stato un susseguirsi di emozioni intense, colpi di scena e rivelazioni, alcune presumo che verranno approfondite meglio nel secondo libro. Avevo letto davvero pochi urban fantasy scritti da scrittori italiani e questo romanzo mi ha totalmente sorpresa, infatti sono intenzionata a continuare la serie anche per la bravura che ha dimostrato Ilaria Varese nella scrittura. 

Un romanzo avvincente, pieno di emozioni, trascinante e che non può fare a meno di intrattenere il lettore, senza annoiarlo mai. Ora, però, credo di aver bisogno del secondo libro, che mi sveli tutte le domande, che mi si sono presentate subito nella mia mente, dopo aver letto le ultime pagine. 

E voi, lettori? Lo avete letto? Se sì, fatemi sapere con un commento il vostro parere; se, invece, non lo avete ancora letto, avete intenzione di farlo?
Spero di aver suscitato in voi almeno un po' di curiosità e ringrazio ancora la Corte Editore per avermi dato l'occasione per scoprire e leggere questa storia. 
A presto,
Ilaria. 








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